La Squadra del Bar Sport..e altre Squadre - i fontanari torremaggioresi

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La Squadra del Bar Sport..e altre Squadre

IL TORNEO TORREMAGGIORESE DI CALCIO CITTADINO     
A Cura di Felice SCARLATO


Dopo il grande Torremaggiore calcistico degli anni '50, che arrivò alla promozione in IVta serie, negli anni che vanno dal 1970 al 1980,Torremaggiore visse un periodo calcistico bello ed intenso.
In quegli anni si organizzarono Tornei di calcio cittadino a livello dilettantistico e amatoriale fatti da Associazioni dell'epoca, culturali e non, tipo l'ARCI-UISP.

In principio ci furono dei gruppetti di ragazzi che formarono le cosìdette " Squadre di Pallone", ragazzi che giocavano liberamente nelle strade cittadine, cosa che certamente manca ai giovani del terzo millennio: "LA STRADA, la vita sociale della strada con la fratellanza e la socializzazione di ogni ceto."

Sono stati quelli anni importanti per il nostro piccolo Paese, che si è trovato al centro economico della Capitanata diventando uno dei referenti principali della commercializzazione dei migliori prodotti della nostra Terra , vedasi il fiorente nascere di numerose Cooperative e alcuni Stabilimenti di trasformazione dei prodotti agricoli.
Sugli spalti del Campo sportivo comunale, durante lo svolgimento dei Tornei, si radunava gente di ogni ceto sociale e si venivano a creare dei rapporti di quasi familiarità.
Da ricordare che era proprio su quegli spalti che si ricercava la manodopera per la raccolta a mano del famoso "
oro rosso", il pomodoro, visto che i Tornei si svolgevano, prevalentemente, dalla fine del mese di giugno sino alla finalissima del 15 agosto di ogni anno e questa data era utile anche per far partecipare all'evento i nostri numerosi Emigranti rientrati per le ferie.

I Tornei cittadini erano nati per poter valorizzare i giovani calciatori che, prima di essi, non avevano mai avuto occasione di dimostrare il proprio valore calcistico, visto che tutte le partite erano organizzate unicamente come "sfide di Quartiere" e con molta animosità ( alcuni  preferivano colpire il calcagno dell'avversario invece del pallone).

Si avevano allora: I "
FONTANARI" contro I "COREANI" e I "CODACCHIARI" contro I " COPP ' MARIAN" o viceversa.  
Quelle sfide hanno messo in evidenza diversi giovani dalla spiccata ed elevata conoscenza del gioco del calcio, da ricordare:Teo MAROLLA, Domenico DI CESARE, Massimo BUCZ, Nino BARBIERI, Michele DI NOIA, Tommaso SANTOBUONO della Squadra soprannominata "
PHO-PHO" e i "Fontanari" Sabino CORCELLI, Raffaele DI PUMPO, Giancarlo LECCISOTTI e Lucio PALMA.
Un doveroso ringraziamento dell'epoca va fatto a Don Teo PENSATO e Don Renato BORRELLI i quali, giovani preti, aiutarono con una collaborazione fattiva alla fornitura delle divise dei giovanissimi calciatori che erano:
Giallo-Nero per la Squadra "PHO-PHO"  e  Azzurro-Celeste per la Squadra dei "FONTANARI", quei colori furono scelti in onore delle due Parrocchie a cui appartenevano i due preti.

Si deve tener presente che il Campo sportivo comunale, prima degli eventi dei Tornei, non era disponibile all'utilizzo per nessuna Squadra se non per quelle iscritte al Campionato di Calcio dilettantistico F.G.C.    ( Federazione Gioco Calcio).
Il Campo sportivo era tenuto in buona considerazione dalle Amministrazioni comunali, tanto è vero che vi era  un Custode che oltre a fare la guardianìa, svolgeva anche la mansione di manutentore del Campo stesso e viveva stabilmente in esso, si può vedere ancora oggi la Casetta da Lui abitata, in quegli anni, costruita in vicinanza del muro di cinta.

I Tornei cittadini partirono negli anni '70 e videro la partecipazione e l'iscrizione di Squadre quali: Il "
BAR SPORT", Il "BAR PINETA", Il "BAR 2000", Il "BAR JOLLY", Il "BAR ROMA", La "COOPERATIVA FORTORE", La "MEAZZA GIOVANI" La "PO-PO", La "CAS BUSSOLA" e La "BONIPERTI"; tutte quelle Squadre erano composte da giovani che avevano un'unica passione:quella di AMARE IL GIOCO DEL CALCIO senza scopo di lucro.

Fra tutte quelle Squadre una si mise particolarmente in mostra:quella del "
BAR SPORT", era composta maggiormente da giovani studenti, operai agricoli, muratori, panettieri e cantinieri ed ebbe il pregio di amalgamarsi talmente bene nel gioco da poter somigliare ( scusate l'immodestia calcistica) al grande AJAX( Squadra Olandese) dei famosi johan CRUIF e NEESKENS.  
Quei ragazzi dimostrarono di sapersi concentrare in una tattica di gioco che superava la tradizionale divisione individuale del lavoro in campo, o difensore, o centrocampista o attaccante, tutti i giocatori partecipavano al gioco in una organizzazione in cui, senza difficoltà, ognuno poteva ricoprire  le diverse zone del campo a seconda delle esigenze e in un ruolo diverso dal proprio.
La popolarità di quella Squadra raggiunse l'apice quando partecipò al TORNEO PROVINCIALE per Squadre a livello dilettantistico, vedere la nota dell'ARCI-UISP di allora a firma del Geometra Amedeo DE MEO.
Da ricordare con simpatia in quegli anni il sig. Guerino GALANO detto la "SIRENA", poiché durante le partite riusciva ad imitarne efficacemente il suono.

La Società sportiva  del "BAR SPORT" era composta da:


Presidente- Attilio CALABRESE;
Accompagnatore sociale e vice Allenatore - Michele PETTINICCHIO;
Accompagnatore sul Campo - Fernando PARISANO;
Medico -  Antonio VILLANI;
Massaggiatore - Michelangelo BELLANTUONO;
Commissario Tecnico - Mario LECCISOTTI

I CALCIATORI

Portieri:
Felice SCARLATO, Nicola SUPINO, Gabriele ALESSANDRINO, Giuseppe DELLA MALVA,
Raffaele PIANO;
Terzino destro:  
Salvatore FERRANTE, Antonio GALANO, Antonio D'AMBROSIO,Fernando LABRIOLA;
Terzino sinistro:
Alfredo DI NOIA,Raffaele PADALINO, Michele FERRANTE, Luigi SACCO, Vito LATARTARA;
Stopper:
Dino FRANCESCANO, Fernando VOLGARINO;
Libero:  
Antonio CALABRESE, Michele FRANCESCANO;
Ala destra:
Luigi MARANGI, Dino NIRO, Mario LAMEDICA;
Centrocampista destra:
Giuseppe CORLEONE, Giovanni GALANO, Giorgio DEL GROSSO, Ennio  PARRACINO;
Centravanti:
Fernando RUBINO, Marcello RICCI (detto "COCCIOLONE"), Teo SCARLATO, Bonifacio SARACINO;
Ala sinistra:
Natale CURSIO (capo cannoniere), Giuseppe SUPINO.

La formazione base era composta da:
SCARLATO, FERRANTE, PADALINO, Dino FRANCESCANO, Antonio CALABRESE, Michele FRANCESCANO, MARANGI, CORLEONE, RUBINO, PARRACINO,Natale CURSIO e SUPINO.

In seguito i giovanissimi giocatori: Felice SCARLATO, Salvatore FERRANTE, Antonio CALABRESE e Vincenzo LEMBO furono convocati, per fare dei provini, da Squadre di maggiore spessore quali:l'
A.S. Andria, l'U.S. Barletta e l'U.S. Foggia.

Dopo quei provini, il Portiere Felice SCARLATO venne ingaggiato nelle
Squadre giovanili dell'U.S. Foggia (Squadra che partecipava al CAMPIONATO NAZIONALE SERIE B CAMPIONATO 1974-75).

Ritengo che un doveroso ricordo vada a quei concittadini che, in quegli anni, tanto hanno fatto per la Squadra del "
BAR SPORT", che sono:
Dante ARIANO (Fotografo), Pasquale IUSO (Sarto), Michele LA VACCA (Sindacalista), Micheleantonio PAGLIARO (Commerciante e Mediatore), Vincenzo MASSARO ( Capo Mastro Muratore), Fernando MANZULLI (Dipendente comunale)

Infine, un affettuoso ricordo e ringraziamento va a tutti coloro che parteciparono, in quegli anni, a quella meravigliosa avventura calcistica che è ricordata, con simpatia, ancora oggi da tutti i torremaggioresi.

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 Nella galleria le foto dei Protagonisti e le note pervenute sull'argomento.
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Le foto sono facilmente scaricabili e per il loro uso personale non pongo nessuna limitazione, se invece le foto vengono utilizzate per qualsiasi altro motivo pretendo che venga citata la fonte e l'autore delle stesse.
(
il curatore del sito Fulvio De Cesare)

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A cura di Giorgio Barassi.


Dopo la gestione Leccisotti, l' Atletico Bar Sport si trovò in una situazione strana ed affascinante : dover affrontare un torneo provinciale contro squadre più quotate.
La seconda delle partite in casa era contro la società "
Allegretti" di Foggia.
Il campo sportivo comunale, tenuto malissimo ma ancora bello e non devastato come ora , era un pantano. L' area di rigore in tutte e due i lati era sotto alcuni centimetri d' acqua che non scendeva nonostante i punti da cui si cercava di far defluire la massa di acqua piovana.

Nel primo tempo , però, quella situazione estrema fu un vantaggio . Agili e snelli i foggiani sulle fasce, macchinosi i nostri, che avevano l' ala destra Marangi fuori squadra per infortunio.
I traversoni dei foggiani si infrangevano sulle teste di Padalino e Ferrante, perfetti nel gioco aereo.
Sui rilanci, i ragazzi avevano difficoltà a controllare l' azione in verticale.
Un outsider , Fernando Labriola,sostituto di un titolare, si infilò in mezzo all' area con l' acqua alle caviglie e tentò l' incredibile gesto di girarsi per colpire al volo dopo aver chiesto lo scambio a Parracino.
Palla in rete e soluzione trovata : si attaccava frontalmente, a costo di ... nuotare!! .
Se non ricordo male finì due a zero con un gol di Rubino.

Era bellissimo vederli giocare, perchè scardinavano le regole di un calcio sordomuto e catenacciaro. Calabrese portava su la difesa e i terzini giocavano sulle fasce come ora tutti fanno. Solo che allora era il 1977/78. Uno dei due Francescano, Michele, veniva schierato in difesa, ma finiva all'attacco le partite, segnando spesso gol determinanti. Cercavano con insistenza la prima punta ( Cursio prima, Giacobbe e Rubino poi) per liberare in area un uomo dalle retrovie. E puntualmente finiva che segnava chi non era attaccante .... ma questa è la "squadra". Tutti per uno, uno per tutti .

Ad esempio, i calci franchi li battevano un pò tutti, o di precisione ( Corleone e Parracino) o di potenza    ( Ferrante, Francescano o Rubino )
Era importante vincere, tutti insieme.

Come nel torneo "
Dell' Unità" e nelle battaglie contro la "Fortore", che regolarmente perdeva incazzandosene a morte..

Tutti bravissimi.
Ma una nota triste è la perdita di tre di loro : Lello Padalino, Salvatore Ferrante e Giorgio Del Grosso. I primi due ce li ha portati via un male incurabile. Il terzo la bestialità stupida di quei delinquenti che lo uccisero dopo aver seviziato ed ammazzato la sua fidanzatina.

Cosa aspetta la comunità torremaggiorese e cosa frena gli amministratori dal dedicare a questi ragazzi lo stadio ( o quello che di esso rimane) non sappiamo. Ma questa è un altra storia.
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A cura di Domenico DI CESARE

Caro Fulvio,
mi corre l'obbligo di precisare  alcune cose in merito a quanto scritto da Felice Scarlato nella rievocazione del calcio cittadino a Torremaggiore.

Parlo evidentemente  della squadra  che allora fondammo, e che fece da apripista anche per gli altri.  Quell'anno era il primo anno in cui si organizzarono i tornei cittadini,e la  
"PO-PO"  (e non PHO- PHO, come scritto nell'articolo) partecipò  al primo torneo "under 18"  che in quell'anno (era il 1970(?)  fu organizzato  da Alfonso Manna.

I "soci"  fondatori di quella squadra erano gli amici che tutti i sabati  si trovavano, finita la scuola, a giocare nel prato  libero giù verso il giro esterno Sud, prima che tutto fosse cementato e costruito.  
Tra  questi  è doveroso ricordare anche  Mimino Pensato, Michele Crudo,  Michele Di Ceglie e Felice De Simone, mentre non parteciparono Giuseppe Barbieri e Michele Di Noia, che pensarono bene di "emigrare" in squadre ritenute più forti e non parteciparono alla saga della "
PO-PO".

Fu un torneo  unico ed insuperato, proprio perché  c'era il limite di età e perché la partecipazione fu massiccia:  furono dieci le squadre ad iscriversi, e tra queste c'erano anche delle autentiche goliardate, perché i nomi  delle squadre superarono la più sfrenata delle fantasie:  qualcuno  ricorderà, oltre alla "PO-PO", anche la "Formula 11", i "Vendicatori", il "Bar Sport", gli "Studenti"   e ....se qualcuno ricorda tutte le altre,  lo faccia sapere. (scrivendo al Sito, nota del Curatore).

Di quella squadra ebbi la fortuna di esserne il capitano ed il fuori quota, ed a dispetto  dei nostri limiti  (altre squadre avevano anche gli "oriundi"  provenienti da S. Severo e S.Paolo),  vincemmo tutte le partite del torneo e Michele Ambolino  fu anche capocannoniere!  Conservo ancora l'originale del "diploma"  di 1^ classificata  e credo che  Elio Pontonio   (era il presidente !) conservi ancora la coppa.
L'esito di tale torneo fu pubblicato addirittura dal Corriere dello Sport, a cui qualcuno di noi aveva pensato bene di scrivere  (se ricordo bene, fu Nando Palma).

Il nome "
PO-PO" che demmo alla squadra ha una storia abbastanza curiosa  che pochi conoscono: l'anno prima eravamo andati  (Teo Marolla,  io ed altri)  ad un campo scuola   organizzato dall'azione cattolica ad Acerno  (provincia di Salerno).  Tra le tante  attività che facemmo in quella settimana, c'era anche  il solito torneo di calcio, a cui partecipammo  con onore (infatti lo vincemmo).  Uno dei tanti  conosciuti  lì  era un napoletano simpaticissimo, piuttosto robusto, che era soprannominato...PO-PO. Nella ricerca del nome da dare alla nostra squadra per partecipare al torneo, ci ricordammo di  questo personaggio e......decidemmo che quello era il nome  che ci serviva, proprio perché era fuori delle righe  e rompeva con la tradizione !  Abbiamo fatto scuola.

Se Teo Marolla ricorda qualche altra cosa..... è il benvenuto.
Ciao
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A cura di Teo MAROLLA

Condivido la precisa ricostruzione "storica" fatta da Domenico.

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A cura di
Massimo BUCZ

Invio questo mio contributo ad integrazione di quanto riportato dall'amico Domenico Di Cesare, al fine di apportare ulteriori elementi alla questione
"PO-PO" e non solo, sperando di non essere magari noioso, nel voler ricostruire, rivivendole, le stesse passioni ed emozioni di un bello ed entusiasmante periodo di vita, che credo tale sia stato, per tutti coloro che l'hanno vissuto.

Verso la fine degli anni '60 , Don Teo Pensato, novello sacerdote della nostra cittadina, viene assegnato a svolgere il suo servizio sacerdotale presso la parrocchia di Santa Maria della Strada.
La sua figura, sopratutto per un nuovo modo di fare "il prete", attrae da subito numerosi giovani intorno a tutta  una serie di attività, coinvolgenti e utili alla formazione personale di chi vi partecipava, ed allo stesso tempo apre nuove prospettive, stimolando e coinvolgendo in pari attività, altri sacerdoti locali come Don Renato Borrelli.

Tantissimi erano i giovani di tutte le parrocchie cittadine, che trovavano interesse verso lo sport, anche con sollievo dei genitori, tranquillizzati dalle più che buone intenzioni di chi riusciva a catalizzare le aspirazioni di quei ragazzi, verso ideali sicuramente positivi, e dal fatto che i uagliul' , in qualche modo venivano tolti dalla strada.
L'ambito sportivo di queste attività trovava sfogo nel "calcio", con la costituzione di una piccola squadra, che piano piano cominciava  a farsi notare a livello locale nelle sfide tra compagini parrocchiali, e successivamente, acquisita  una certa consapevolezza dei propri mezzi, anche in ambito Diocesano, con la semplice denominazione di:
"Santa Maria".

Da rimarcare che al tempo si giocava in campetti "all'occasione", come il:
Mez' u Chian', Abbasc' i' Met', Mez' i Foss', Sop' u' Llisc' o i Sant Cruc', e all'occasione è da intendersi che, le squadre che volevano confrontarsi, dovevano principalmente riuscire ad occupare il campo individuato, sperando di non trovare l'agognato terreno  di gioco ( per modo di dire) occupato da altri "pretendenti".

Per quel che riguarda il perno dell'azione calcistica:
il pallone, chi può aver dimenticato il primo Superflex, il mitico Sansiro, o i primi palloni di Cuoio nr. 5, oggetto del desiderio di tutti i ragazzi e simbolo di una raggiunta maturità calcistica, destinato a quelli più bravi, tali eventualmente da essere notati e scelti per essere inseriti nelle competizioni della F.I.G.C. ( e ce ne sono stati) e magari rappresentare il nome di Torremaggiore.

Impensabile poi, poter utilizzare il Campo Sportivo Comunale, riservato alle gare ufficiali della
società calcistica Torrremaggiore, che ufficialmente rappresentava la nostra città nei campionati nazionali F.I.G.C. e dove il calcio regolamentare, si praticava a 11/11.

Ma veniamo al nostro, come si dice: la piccola squadra di
"Santa Maria", che poi diventerà "PO-PO", e che era composta sostanzialmente da ragazzi frequentanti l'A.C. Marcozzi,  alcuni di qualche anno più grande (classi 1951/52) e altri, più piccoli, (classi 1954/55-56) che ben presto supereranno in bravura i primi.

La frequentazione della "Marcozzi" e delle attività collegate, portò in quegli anni alcuni dei ragazzi in questione, a partecipare a turno, ai primi campi scuola che si organizzavano in periodi estivi, come quello nella piccola cittadina di Acerno in prov. di Salerno.
Come ricordato bene da Domenico Di Cesare, da quella occasione, partì lo spunto per denominare, in maniera così insolita, la compagine, ormai pronta a partecipare al primo torneo di calcio cittadino organizzato da Alfonso
Manna, (era il 1969) udite, udite: nel Campo Sportivo comunale.

Questo evento fu ritenuto una occasione per farsi conoscere dal "grande pubblico" e da società sportive eventualmente interessate, mentre si coglieva l'opportunità di confrontarsi con altri giovani, delle cittadine vicine alla nostra.

I ragazzi che costituivano il gruppo erano:

Ambolino Michele, Barbieri Nino (Giuseppe), Bucz Massimo, Celeste Matteo, Contegreco Pietro, Crudo Michele , De Simone Felice, Di Ceglie Michele, Di Cesare Domenico, Di Noia Michele, Di Pumpo Mario, Faenza Giuseppe, Garzetta Rino, Longo Roberto, Marolla Matteo, Martelli Luigi, Pensato Domenico, Santobuono Tommaso, Soldano Pasquale, quasi tutti degli anni 1954-55-56 con una età media di 15 anni.

Alcuni di questi all'ultimo momento preferirono non partecipare, per  motivi diversi, come ben ricorda Domenico Di Cesare.

I ragazzi più grandi: Bucz Antonio, Coppola Attilio, Cuccitto Giuseppe, Faienza Silvano, Forese Carmine e Lombardi Mario, compagni di viaggio in esperienze precedenti (vedi foto 1 e 2), seguivano e sostenevano la squadra soprattutto dagli spalti del Comunale.

A distanza di anni, il nuovo gioco proposto in tempi pre-olandesi dalla "PO-PO", viene ancora ricordato perché non dava punti di riferimento agli avversari, sostanzialmente perché era calcio totale.

I ruoli c'erano, ma solo sulla carta: tutta la squadra si muoveva in continuazione, con Garzetta, che orchestrava difendendo e attaccando contemporaneamente, l'inesauribile Martelli che fungeva da moderno tornante, i centrocampisti Crudo-Bucz-Di Cesare di sostanza e di qualità, così come la pressoché quasi imbattibile difesa incentrata su Faenza-Longo-Marolla, per arrivare allo sgusciante e furbissimo realizzatore Ambolino, coadiuvato dall'ottimo sinistrorso Celeste.

Se questa compagine è ancora oggi ricordata, forse sta a significare che quella spontaneità, quella semplicità e quel vivere comunitario senza o con pochissime risorse, sono stati i giusti valori che "
educatori di ogni genere" hanno saputo infonderci, e perché no, anche noi apprendere.

In tutto quello fin qui detto, mi sembra doveroso e non per ultimo, ricordare gli amici: Mario Di Pumpo e Peppino Cuccitto, sempre attivi e pronti nel loro modo di essere, purtroppo prematuramente scomparsi, ma ancora oggi ben ricordati.

Concludendo, pubblico tre fotografie parrocchiali relative, la prima e la seconda al periodo pre-"PO-PO", la terza alla quasi "PO-PO", invitando chiunque abbia altre notizie, foto, articoli di giornale ecc., ad integrarle  con quelle già proposte.

Un saluto a tutti gli amici interessati.
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foto 1
Da sinistra in piedi: Di Cesare
Domenico, Coppola Attilio, Faienza Silvano, Cuccitto Giuseppe, Lombardi Mario, Forese Carmine. Da sinistra accosciati: Pensato Domenico, Bucz Massimo, Bucz Antonio, Ambolino Michele e Marolla Matteo.
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             San Severo 1.3.1969 Campetto del Liceo Scientifico Checchia -Rispoli, partita contro il Liceo.

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foto 2
In piedi da sinistra: Di Noia, Di Cesare, Barbieri, Cuccitto, Faienza, Lombardi
Da sinistra accosciati: Bucz A., Marolla, Bucz M, Crudo M.

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                                Torremaggiore: Campetto Mez' u Chian' , marzo 1969.
                                          Marcozzi Santa Maria-San Domenico Savio 8-3
                                  Marcatori: Di Cesare 3, Bucz M. 2, Cuccitto 2, Lombardi 1.

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foto 3
In piedi da sinistra
: Barbieri, Di Noia, Bucz, Di Cesare, Marolla, Pensato, Don Teo.
Accosciati da sinistra: Giancola (mascotte), Faenza, Di Pumpo, Ambolino, Soldano, Celeste
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                                       San Severo 16.1.1969 Campo dei Salesiani
                          Marcozzi Santa Maria (futura "PO-PO")-Seminario Vescovile 7-5





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Torneo di calcio estivo  agosto 1970

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In piedi da sinistra:
SIMEONE M. (allenatore), CICCHETTI F. (presidente), SCUDIERO G.,MAIELLARO A., CARPINETTI M., COPPOLA M., CASTELLUCCI U., GALIETTI E. (portiere);

Accosciati:FORESE F., PARADISO B., MARINELLI C., DE CESARE F., DI BATTISTA P.

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I ricordi di Michele


Caro Fulvio
, visitando il vostro bel sito ifontanaritorremaggioresi.com mi sono imbattuto in una pagina del nostro passato di torremaggioresi, che mi ha riportato piacevolmente indietro negli anni, a ricordi e sogni di prima adolescenza (io sono nato nel 1961). Mi riferisco alla pagina dedicata al calcio giocato sui campi e campetti improvvisati d'allora, e in particolare alla squadra del mitico Bar Sport. Orbene, io non sono di certo classificabile come un "fontanaro", essendo nato e cresciuto in Via Goito. Ciò nonostante, leggendo le belle storie che vi ho trovato, mi è parsa evidente una piccola lacuna che vorrei colmare con questo mio intervento, se tu, caro Fulvio, lo riterrai opportuno. Vengo al dunque e perdonami se la lontananza dai miei ricordi d'allora non mi consentirà di essere più chiaro ed esaustivo. Verso la prima metà degli anni Settanta del secolo scorso, anch'io come tantissimi ragazzini della mia generazione tiravo calci ad un pallone, nei campetti improvvisati della pineta comunale (oltre che di strade e piazze della nostra città, com'era consuetudine in quegli anni). E fu proprio durante una di quelle nostre interminabili partite (non duravano mai i canonici 90 minuti!) che fui "scoperto" da Michele Magnati e altri dello staff tecnico della squadra del Bar Sport. Dopo un breve colloquio, venni aggregato alla rosa della squadra (avevo la maglia numero 7, come nella mitica canzone di Francesco De Gregori "La leva calcistica del '68"). A onore del vero, caro Fulvio, giocai soltanto un paio di spezzoni di altrettante partite, con poca lode ma senza infamia, e in quell'occasione il Bar Sport vinse il torneo calcistico cittadino (uno dei tanti). Ero un ragazzino aspirante calciatore di belle speranze, ma senza la dovuta esperienza non feci molta strada nel mondo del calcio. Tuttavia mi resta il bellissimo ricordo di quella parentesi, non solo sportiva, della mia vita, per uno come me che vive ancora con passione quel senso di appartenenza che dovrebbe sempre farci sentire fieri di essere torremaggioresi.


Michele TORIACO
Giornalista pubblicista e scrittore
Torremaggiore

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