Villa CIACCIA: qualche cenno di Storia - i fontanari torremaggioresi

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Villa CIACCIA: qualche cenno di Storia

Villa Ciaccia: qualche cenno di storia




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Oggi Villa Ciaccia è un "Bed and Breakfast" a pochi Km da Torremaggiore.

Ma scopriamo insieme la storia di questo edificio che mantiene intatto l'aspetto storico dell'antica struttura, specchio della sua terra.

Esisteva anticamente, e tutt'ora se ne conservano le tracce,una strada in terra battuta che partendo da Lucera collegava questa Citta' con Gerione e con Teano Appulo.

Giunta all'altezza della Collina di Collesamundo questa strada si dipartiva con il ramo di sinistra alla volta di Gerione situata presso la nostra contrada "Valle" dove nell'anno 217 avanti Cristo avvenne lo scontro armato tra i Cartaginesi di Annibale ed i Romani di Quinto Fabio Massimo,  mentre il ramo destro proseguiva verso Teano Appulo diventata in seguito "Civitas Traiana" e dopo "Civitate".

Al mantenimento di questa strada, come per ogni strada dell'epoca, provvedevano alcune persone paragonabili ai moderni Cantonieri che alloggiavano in "abituri" disposti ai lati della strada in loro custodia e che per mantenersi esercitavano anche un'attivita' agricola e il luogo dova erano situati questi abituri era chiamato "Vicus", da non confondersi con il "vicolo" urbano.

Uno di questi "Vicus" era denominato "Vici de Camerato" perche' il terreno circostante, esteso dalla periferia Sud di San Paolo di Civitate sino alle sorgenti del Canale Ferrante, appartenente al Territorio "nullius" del Monastero Benedettino di Terrae Maioris era stato "incamerato" nei propri possedimenti dal Conte Roberto di Civitate e che soltanto nell'Anno 1152 un discendente di questo potentato Normanno "incameratone" restituì al Monastero.

Gli abitatori del "Vici de Camerato" allevavano porci e i loro "abituri" erano costituiti da pagliai.

Il loro assieme di pagliai, dagli abitatori di Torremaggiore allora inglobata in parte nel monastero di Terra Maggiore, veniva indicato come "Pagliara".

Negli anni che vanno dal 1183 al 1196, quando la Badia Benedettina di "Terra Maioris" era retta dall'Abate Mauro, la peste uccise la maggior parte degli abitatori del "Vici de Camerato" ed i pochi superstiti si trasferirono più a Sud continuando nella loro attività di allevatori di porci,  per cui il loro nuovo insediamento venne chiamato "Porsili" ed il loro vecchio insediamento "Pagliaravecchia".

Nell'anno 1310 la " Reinella" Sancia di Maiorca , moglie di Re Roberto Primo d'Angiò , incamero' la vasta contrada di Pagliaravecchia nel suo feudo personale esteso fino al Tratturo Aquila-Foggia e nell'anno 1810, sotto il regno di Gioacchino Murat, questa vasta contrada venne suddivisa in quote e venduta ai contadini di Torremaggiore.

Dopo la suddivisione dei terreni di questa contrada si rese necessaria la costruzione di una strada denominata, appunto, "Strada di Pagliaravecchia" mentre la vecchia strada che menava agli allevamenti di porci conserva tuttora il nome "Ai porcili" anche se la sua parte iniziale e' inglobata nel tessuto urbano di Torremaggiore.

Questa stradina si diparte da dietro la nostra Villa Comunale e rasentando le tenute De Pasquale , Mariani e Venetucci, termina presso la tenuta di Villa Ciaccia.
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GIUGNO 1942. In piena seconda Guerra Mondiale.


La ultra sessantenne Madre di Michele Rubino soprannominato "Michele Sansavino" per il fatto che suo Nonno faceva il sacrestano nella Chiesa di San Sabino situata sul Piano Comunale e lo fece fino al I934 quando la stessa Chiesa venne sconsacrata.

Michele Rubino, alias Sansavino, ha avuto un periodo di celebrità in Torremaggiore perche' nel Febbraio del I949 ha diretto la "Banda Saluaggia" fatta di trombe di "cococce", di "cupa-cupi" e "ZZURR e ZZURR".

Verso le ore dieci di un giorno di Giugno la Madre di Michele Rubino stava lavorando nel suo orto situato sul lato destro dell'inizio della Strada di Pagliaravecchia quando prese un grosso spavento provocato da un sibilo e da uno schianto.

Cos'era successo?.

Era successo che uno "Stukas" tedesco, dopo una picchiata , fini' con lo schiantarsi contro uno dei pini che fiancheggiano Villa Ciaccia spezzandolo a meta' tronco e spezzandosi l'ala destra nel tremendo urto.

La donna, riavutasi dallo spavento, percorse quel centinaio di metri da dove si trovava e giunse presso l'aereo inclinato sulla sinistra e noto' che mentre il coperchio della carlinga era caduto per terra il pilota,trovandosi a testa in giù, non poteva uscire dalla Carlinga perche' ancora trattenuto dalle cinghie.
La donna gridando "figlio mio, figlio mio; lo sgancio' dalle cinghie e lo mise giù.

Il pilota tedesco , alquanto malconcio e forse temendo l'esplosione dell'aereo, indicava nella sua lingua alla donna di tirargli giù la borsa poggiata sul secondo sedile del velivolo; la donna tiro' giù la borsa poi trascino' lo sfortunato pilota lontano dall'aereo.
Poco dopo accorse altra gente che si trovava nei paraggi e vennero anche i Carabinieri che con un automobile portarono il pilota ferito all'ospedale.
Lo Stukas venne piantonato per impedire qualche sciacallaggio.

A piantonarlo venne incaricato il caporale della milizia Vincenzo Zullo, alias " Cenzo Pellanera" e la', di servizio, lo trovammo qualche giorno dopo io e Amedeo T. recatici a curiosare.

La parte superiore del Pino abbattuto era stata gia' "arrocchiata" mentre quella inferiore era ancora troncata ma al suo posto .

Pellanera ci raccomando' di non farci male e di non toccare niente , ma soltanto di girare attorno a quella macchina da guerra che per noi adolescenti era una novità vederla da vicino.

  • In riferimento a questo episodio in data 28 settembre 2011 mi ha contattato il Farmacista dottor DE NITTIS Giuseppe e ci ha tenuto a dirmi che era entrato nel Sito e aveva letto l'episodio dell'Aereo tedesco precipitato nel 1942. Mi ha detto che Lui, bambino, proprio quando è avvenuto il fatto si trovava su di un Albero lì vicino e che si è preso un bello spavento.Mi ha confermato che tutto quello scritto da Severino era la pura verità di come si sono svolti i fatti.                    ( nota del  Curatore del Sito )

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Il professore Salvatore Ciaccia: chirurgo ortopedico

Il Professore Salvatore Ciaccia, eccelso Chirurgo ortopedico e Primario dell'Ospedale "San Giacomo" di Torremaggiore, venne eletto Consigliere Comunale nel I956 e lo fu per tutta l'amministrazione del Sindaco Cammisa fino al I960; era quindi un mio "collega " in quanto in quel ciclo amministrativo svolgevo la funzione di capo gruppo consiliare del PCI.

Il Professore Ciaccia non era stato eletto per i suoi meriti politici ma per i suoi meriti professionali.

Fuori dalla ordinaria routine il consigliere si documentava del più e del meno, spesso di Agricoltura e mai di politica e di chirurgia ortopedica.

Gli chiesi una sera se corrispondeva a verità il fatto che sulla sua tenuta di campagna aveva fatto installare un generatore di corrente che funzionava con la forza del vento e mi rispose "SI".
"Con questo generatore eolico munito di accumulatore ho sufficiente corrente elettrica necessaria per illuminare alcune stanze della Villa dove mi ritiro la sera a leggere in santa pace dopo aver trascorso l'intera giornata ad operare e a curare quelli che avevo operato in precedenza".
In quegli anni era una cosa molto innovativa.
Torremaggiore 27 Giugno 2007
                                     
Severino   CARLUCCI


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