Sono nato nel XX° secolo ed oggi sto vivendo nel XXI°.
Il XX° secolo è stato caratterizzato da avvenimenti importanti per la storia dell'umanità.La rivoluzione russa..la grande depressione del 1929 in America..due guerre mondiali..la rivoluzione cinese..la terza rivoluzione industriale arrivata alla globalizzazione.
L'avvenimento che ha avuto lo sviluppo più grande è stato quello dell'informazione....con l'invenzione della radio e della televisione le notizie hanno raggiunto milioni di persone. Sino a prima della loro invenzione le notizie erano patrimonio di piccole minoranze (che le usavano per ottenere il potere sulle masse). Negli anni '90 sono nati isocialche hanno rivoluzionato il modo di ricevere le informazioni..grazie ad essi non si era più soggetti passivi ma si poteva entrare in prima persona nel mondo dell'informazione e far conoscere il proprio pensiero, anche se oggi c'è stata una degenerazione che ha li ha fortemente screditati. L'informazione "potente"(grandi circuiti politici - economici e finanziari) è legata al potere che la finanzia e non a caso si dice chela storia "ufficiale" ,che si studia nei libri di testo scolastici, la scrivono i vincitoried è parziale e di parte.
Da sempre..però..c'è stata anche un'ALTRA informazione'...quella non legata ai potentati economici e finanziari..quella che dava la parola ai settori proletari in lotta della società..quella che propagandava l'importanza di una rivoluzione sociale proletaria all'interno dei sistemi capitalistici....quella che era anche un'altra Storiae un'altra Culturaossia quella dei "subalterni" e che si colloca nell'incidere di una Storia che non inizia e finisce con ciascuno di noi. Nella consapevolezza che come ha giustamente scritto Antonio Gramsci:"La storia dell'Italia moderna è la storia della classe borghese italiana, e non solo nel senso che è storia della classe dominante, ma addirittura che anche la storia del movimento operaio non è in fondo che storia della sinistra borghese.."
Io ho sempre amato questo tipo di informazione e una piccola parte di essa la metterò in questa pagina.
La nuova inchiesta sulla strage neofascista di piazza della Loggia (a 48 anni dalla stessa) porta lì dove nessuno poteva immaginare: al comando NATO di Verona.
"....I protagonisti di alto livello, sono tutti morti. Hanno funzionato proprio bene i meccanismi osceni a tutela dell'impunità." ( Benedetta Tobagi )
La strategia della tensione in Italia è una teoria politica che indica generalmente un periodo storico molto tormentato della storia d'Italia, in particolare negli anni settanta del XX secolo, conosciuto come anni di piombo e che, mediante un disegno eversivo, tendeva alla destabilizzazione o al disfacimento degli equilibri precostituiti.
L'arco temporale si concentrerebbe in un periodo storico che andrebbe dalla strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) alla strage di Bologna (2 agosto 1980), sebbene alcuni studiosi retrodatino l'inizio di tale strategia alla strage di Portella della Ginestra (1º maggio 1947) o al Piano Solo (1964), il fallito colpo di Stato progettato dal generale dell'Arma dei Carabinieri Giovanni de Lorenzo.
In altre parole la strategia si basa su una serie preordinata di atti terroristici, volti a diffondere nella popolazione uno stato di tensione e di paura, tali da far giustificare o auspicare svolte politiche di stampo autoritario; può anche essere attuata sotto forma di tattica militare che consiste nel commettere attentati dinamitardi e attribuirne la paternità ad altri.
Questo periodo è stato caratterizzato dalla commistione di un terrorismo neofascista molto violento e da un mai chiarito terrorismo di Stato sostenuto da alcuni settori militari e politici che intendevano attuare un colpo di Stato in funzione anticomunista, specialmente dopo il movimento del Sessantotto e l'autunno caldo.
Tale terrorismo si espresse soprattutto in stragi rivolte senza movente contro cittadini comuni o contro gruppi di antifascisti e militanti di sinistra (al punto che molti di loro, parlando di "democrazia limitata", optarono per la scelta della lotta armata e del terrorismo, contrapponendosi allo Stato italiano).
Nella storia politica italiana...che parte dagli anni '60...un ruolo non secondario l'hanno avuto i marxisti - leninisti attivi in varie organizzazioni che si rifacevano a quei principi. Nella vulgata "popolare" (creata ad arte dagli avversari politici) li si dipingeva come settari e organizzati come "sette segrete" che propagandavano ideali a senso unico. Ovviamente non era così e..alcune organizzazioni..pur essendo filo cinesi...nei loro documenti analizzavano criticamente non solo il revisionismo sovietico...dei paesi dell'est o dei partiti comunisti occidentali...ma anche quello che si stava sviluppando nella stessa Cina. Una di queste era l'Organizzazione comunista proletaria (marxista-leninista) "andare contro corrente " presente soprattutto a Torino.
Nell'opuscolo..che potete leggere in questa pagina..si analizza la situazione politica cinese dopo la morte di Mao Tse Tung e dove stava andando la Cina. L'opuscolo è stato pubblicato a Luglio del 1979 e se vediamo la situazione cinese di oggi non possiamo che constatare la giustezza della loro analisi. Purtroppo.
Nel campo dell'informazione 'ALTRA' in Italia..a partire dagli anni '60..c'é stato un importante sviluppo di ciclostilati..quaderni.. periodici..giornali..riviste..libri..radio libere e via dicendo. Un ruolo rilevante l'ha avuto il Periodico d'informazione 'CONTROinformazione'. I suoi numeri erano ricchi di articoli derivanti da approfondite analisi e riportavano anche i materiali delle varie realtà in lotta sia dalle fabbriche che dal sociale. Nel numero 20 del maggio 1981..che pubblico in questa pagina..ci sono argomenti superati ma altri estremamente attuali ancora oggi dopo 37 anni perchè le lotte tra chi sfrutta e chi è sfrutttato durano dai tempi del primo uomo che ha recintato un pezzo di terra ed ha detto che quella era terra sua e non della collettività.
Operaio reparto 'stampaggio a caldo ' alla FIAT AVIAZIONE in via Nizza...delegato (dissidente) del Consiglio di Fabbrica in quota FLM...militante comunista. Un mio articolo pubblicato su 'ANDARE CONTROCORRENTE ' nell'ottobre del 1981.
Una data storica che ha significato per la classe operaia italiana un 'prima e un dopo ' conclusosi con un grave fallimento per essa. In quell'anno ero a Torino.. lavoravo come operaio alla FIAT AVIO e quella lotta l'ho fatta tutta..tra l'ottobre e il novembre di quell'anno ci sono stati 35 giorni di lotta partiti come risposta alla volontà Fiat di licenziare 61 operai..poi passati da 24.000 a 13.000 e dopo l'accordo tra sindacati..azienda..e politici..i licenziamenti si sono tramutati in 23.000 cassaintegrati e questo ha portato..negli anni successivi..alla chiusura di molti stabilimenti industriali.
Nel Quaderno n.3 di CONTROinformazione:"FIAT 1980dai presidi operai al corteo dei capi documenti interviste cronache" è riportato tutto il materiale e..soprattutto..l'inchiesta operaia che bene ha analizzato quali erano i piani del padronato nei confronti della classe operaia e con chi è riuscito a realizzarli.
Partiti con " O la Fiat molla o molla la Fiat ", slogan sindacale e di Berlinguer, si è arrivati al 16 ottobre 1980 quando viene firmato il famigerato accordo tra Cgil Cisl e Uil che ha portato la cassa integrazione a zero ore per 23 mila lavoratori. Nel processo di ristrutturazione aziendale la Fiat si è liberata di quei lavoratori che non rappresentavano un elemento di sicurezza nell'andamento del suo nuovo ciclo produttivo:invalidi, donne, anziani, sindacalizzati e politicizzati; ha represso quelli rimasti in produzione aumentandogli la produttività ( a livelli giapponesi ) e ritornando al terrore vallettiano degli anni '50. I lavoratori cassaintegrati si sono sentiti una nuova categoria che non era ne produttiva e ne pensionata. Diversi di loro si tolsero la vita, altri caddero in depressione ed altri ancora si organizzarono nel 'Comitato di Lotta degli operai Fiat in Cassa Integrazione'. Di loro si parla nel libro , della loro lotta e delle sentenze che li hanno coinvolto.
Una nuova figura organizzata è nata nella classe operaia italiana.
" nuova unità"è stato il giornale del PCd'I m-l (Partito Comunista d'Italia marxista-leninista) che ha ripreso il nome del partito politico italiano nato nel 1921 a Livorno, il PCd'I.
Il nome 'nuova unità' si richiamava al giornale di quel partito," l'Unità", nato nel 1924 ad opera di Antonio Gramsci.
Nata nel 1964 ha rappresentato, a livello nazionale, il primo nucleo organizzato dei marxisti - leninisti filo cinesi in Italia. Ha condotto una lotta incessante contro il revisionismo all'interno dei partiti comunisti occidentali, soprattutto del PCI, di quello dell'Unione Sovietica e dei suoi partiti satelliti. Si è battuta per la nascita di un partito comunista italiano rivoluzionario e marxista leninista.