Uno dei mutamenti più profondi verificatisi in Italia è stata la diminuzione della "gente dei campi", nel 1931 la popolazione attiva in agricoltura raccoglieva quasi la metà delle forze di lavoro (47,3%), solo cinquant'anni dopo,nel 1981, era ridotta a poco più di un decimo (11,2%) e col passare degli anni quella quota si è ulteriormente ridotta.
La parola "contadino" è stata sostituita da "agricoltore", anche se per secoli e secoli la società italiana si è fondata sulla moralità, sulla cultura, sullo stile di vita e sul sentimento esistenziali propri della "civiltà contadina". Nelle attività non agricole odierne sono ancora vive alcune caratteristiche della ruralità tradizionale e il patrimonio genetico (etico ed esistenziale) che il mondo agricolo ha trasmesso alle generazioni non più agricole.
In gran parte si deve ad esso il primo "miracolo economico" italiano degli anni Cinquanta quello della ricostruzione post-bellica e sono stati sempre i contadini a fornire le braccia all'espansione produttiva che ha permesso all'Italia di entrare nel novero dei principali Paesi industrializzati.
Pochi dati quantitativi generali sul sistema agricolo italiano dicono che circa un terzo del territorio nazionale (dieci milioni di ettari su trenta) fornisce l'80% della produzione lorda vendibile dell'agricoltura. Gli altri due terzi sono coperti da boschi, da pascoli e - sempre di più - da terreni incolti a cui si aggiungono i fiumi, i laghi, i ghiacciai, le rocce e - per quasi un decimo della superficie complessiva - le aree urbanizzate comprese le vie di comunicazione.
Qual è la distinzione tra "agrario" o "rurale"?
Nel concetto di "agrario" è connaturata l'attività, di qualsiasi tipo, di coltivazione della terra, di allevamento, con le imprese industriali e commerciali che ne derivano; mentre nel concetto di "rurale" è compresa l'area dell'abitare non urbano. E' agricolo chi produce grazie al lavoro dei campi é rurale chi risiede in campagna.
Torremaggiore è una Città rurale. (nota del curatore del sito)
L'economia principale di Torremaggiore è quella legata all'agricoltura ed essa produce gran parte del prodotto interno lordo. La grande estensione delle terre coltivabili e la laboriosità e competenza degli agricoltori locali ha sempre fatto sì che questa Città sia una tra le più importanti della Capitanata.
All'interno del Sito - grazie a Severino Carlucci- ci sono molte pagine e soprattutto materiale fotografico dedicate al mondo agricolo, alla sua storia, a tutte le Cooperative e i Consorzi che ci sono state, alle lotte bracciantili forti sino alla fine degli anni '70, alle positività che arrivano sino ai nostri giorni, ai tipi di vitigni coltivati, agli ulivi "Peranzana" che producono un'eccellenza olearia nazionale, a libri sulle ricette, sugli usi e costumi e via dicendo.
La nascita di questa ulteriore pagina si è resa necessaria per approfondire le esperienze delle realtà lavorative del settore e per arricchire il Sito di ulteriore materiale su quel prezioso mondo agricolo che merita di essere valorizzato.
Le foto sono facilmente scaricabili e per il loro uso personale non pongo nessuna limitazione, se invece le foto vengono utilizzate per qualsiasi altro motivo pretendo che venga citata la fonte e l'autore delle stesse.
(anno 1985) DAVANTI AL MUNICIPIO - MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO LA CRISI DEL POMODORO DA PORTARE ALL'AMMASSO - AIMA ( foto S.Carlucci)
Anche a Torremaggiore gli agricoltori sono stati costretti a portare i loro prodotti all'AMMASSO dell'AIMA che li faceva distruggere (interrare) per volontà del mercato europeo che ha sempre penalizzato le colture mediterranee. Si distruggevano i prodotti per mantenere alti i prezzi alla vendita ai consumatori.
L'AZIENDA DI STATO PER GLI INTERVENTI NEL MERCATO AGRICOLO (AIMA) fu istituita nel 1966 ed è stata per oltre 30 anni uno dei maggiori "erogatori finali" di aiuti al settore agricolo, operando la distribuzione dei flussi monetari provenienti dall'UE.
Ci sono state numerose truffe durante l'arco della sua esistenza, soprattutto nei confronti dell'UE, tanto da portarla alla sua soppressione nell'anno 1999 e alla sua sostituzione con l'AGEA ( Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura).
Nell'anno 1992, prima della sua soppressione , c'è stato un articolo tratto dall'Archivio de " la Repubblica" che ha analizzato una parte della sua travagliata esistenza e faceva capire che non aveva futuro:
Nel 1999 l'AGEA ha sostituito l'AIMA e nel 2012 c'è stato un articolo che ha dimostrato che era cambiata la denominazione ma la musica era sempre la stessa:
Questo articolo ha dimostrato , se ancora ce ne fosse stato bisogno, che la politica agricola della UE e dei governi italiani è sempre stata penalizzante nei confronti delle colture del meridione e non solo fino a quell'anno ma fino ad oggi.